In un primo rapporto pubblicato un anno fa, la CdG-N aveva puntualizzato che la migrazione fondata sull’Accordo sulla libera circolazione delle persone (ALC) concluso con L’Unione europea (UE) nasce a scopo di lavoro. Allo stesso tempo rilevava comunque la necessità di meglio controllare il diritto di soggiorno degli stranieri soggetti all’ALC. Il 13 agosto 2014 il Consiglio federale si è dunque pronunciato in merito alle nove raccomandazioni formulate nel rapporto. Fondandosi sul parere governativo, il 6 novembre 2014 la CdG-N pubblicava infine un secondo rapporto invitando il Consiglio federale a esprimersi in merito.
Raccomandazioni in parte già attuate
Nel secondo rapporto la CdG-N rileva che il pacchetto legislativo antiabusi mette in atto parte delle raccomandazioni formulate in un primo tempo: sono previste norme federali per disciplinare la perdita del diritto di soggiorno dei cittadini UE/AELS in caso di disoccupazione; è contemplato anche uno scambio di dati perfezionato per assicurare il riesame del diritto di soggiorno degli stranieri immigrati dopo il pensionamento che percepiscono prestazioni complementari; infine s’intende escludere dall’aiuto sociale chi giunge in Svizzera alla ricerca di un impiego.
Il nocciolo delle raccomandazioni non ancora adempite riguarda la disponibilità dei dati e delle informazioni. La CdG-N considera troppo scarni i dati, il che impedisce ai Cantoni di applicare il diritto vigente e alla Confederazione di adempire i propri obblighi di vigilanza. Tra le altre cose, la CdG-N ritiene insufficienti gli strumenti a disposizione per analizzare l’evolvere dei livelli salariali, i redditi bassi e la quota delle prestazioni sociali tra i cittadini UE/AELS in Svizzera.
Il Consiglio federale ha preso atto con interesse delle raccomandazioni della CdG-N avviando approfonditi accertamenti su come metterle in atto. In linea di massima si dice favorevole all’idea di collegare a scopi statistici i dati disponibili in materia di assicurazione contro la disoccupazione, di AVS e di aiuto sociale. Ritiene inoltre possibile registrare ulteriori informazioni nel sistema d’informazione centrale sulla migrazione (SIMIC) e illustra come potenziarlo. Il Governo fa tuttavia notare che l’attuazione delle raccomandazioni implica considerevoli oneri finanziari e amministrativi per la Confederazione e i Cantoni. Per poter decidere con maggior cognizione di causa, è quindi opportuno attendere la presentazione, nella primavera 2016, del rapporto del Consiglio federale in risposta al postulato 14.005 (CdG-N: Chiarimento delle cause delle differenze tra i Cantoni nell’esecuzione dell’accordo sulla libera circolazione delle persone), che illustrerà i risultati di un attento esame dell’applicazione da parte della Confederazione e dei Cantoni.
Postulato sull’applicazione nei Cantoni
La CdG-N ha finito per trasformare in postulato tre raccomandazioni: vuole conoscere i motivi alla base delle divergenze cantonali nell’applicazione dell’ALC e le modalità per perfezionare e uniformare l’utilizzo degli strumenti di gestione dell’immigrazione nei Cantoni. Nell’elaborare il rapporto sul postulato in questione, il Consiglio federale verificherà, insieme ai Cantoni, se è possibile armonizzare l’applicazione dell’ALC aumentando la densità informativa.
Documenti
- Stellungnahme des Bundesrats (PDF, 133 kB, 13.07.2020)
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Avis du Conseil fédéral (PDF, 198 kB, 13.07.2020)
(Questo documento non è disponibile in italiano)
Ultima modifica 24.04.2015
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