L’essenziale in breve:
- La legge sugli stranieri garantisce che le vittime straniere di violenza domestica possono restare in Svizzera.
- Il rapporto del Consiglio federale conclude che il quadro normativo tiene sufficientemente conto della situazione delle vittime.
- Resta perfezionabile l’informazione dei diretti interessati.
Lo scioglimento del matrimonio o della comunità familiare può compromettere il diritto di soggiorno dei partner stranieri. La legge sugli stranieri (LStr) garantisce a chi ha subito violenze domestiche il diritto di rimanere in Svizzera senza continuare a convivere con il partner.
Il postulato "Diritto di soggiorno delle vittime di violenza domestica" (15.3408), depositato dalla consigliera nazionale Yvonne Feri, incaricava il Consiglio federale di illustrare la prassi in materia di soggiorno applicata alle vittime di violenza. Per farsi un’idea dell’applicazione pratica della disposizione sui casi di rigore, la SEM ha quindi commissionato un’analisi esterna, che poi ha funto da base per il rapporto del Consiglio federale.
Bilancio positivo
La prassi seguita nel regolamentare il soggiorno delle vittime straniere di violenza domestica si è dimostrata valida. L’introduzione della disposizione sui casi di rigore ha contribuito a meglio proteggere le vittime. Infatti, tra il 2011 e il 2015, la SEM ha accolto circa 520 domande di vittime di violenza domestica invocanti un caso di rigore. Il quadro normativo vigente tiene sufficientemente conto della loro situazione.
Il rapporto evidenzia che sono stati adottati i provvedimenti legali e organizzativi necessari e che i contatti, il coordinamento e la collaborazione tra gli attori coinvolti funzionano bene. Le vittime possono contare su adeguate offerte di sostegno, mentre gli specialisti del settore hanno la possibilità di formarsi e perfezionarsi. Anche il pubblico è informato e sensibilizzato.
Proposte misure concrete
Il rapporto evidenzia per contro la necessità di meglio informare i diretti interessati. Il Consiglio federale si dice favorevole alla proposta di colmare tale lacuna con una campagna di sensibilizzazione affidata ai centri d’intervento e ai servizi specializzati. Le direttive della SEM saranno opportunamente adeguate, e le autorità federali competenti continueranno a sostenere, nella misura delle loro possibilità, i centri e i servizi coinvolti.
Documentazione
(Questi documenti non sono disponibili in italiano)
- Bericht des Bundesrates (PDF, 386 kB, 13.07.2020)
- Rapport du Conseil fédéral (PDF, 435 kB, 13.07.2020)
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Bericht über die Praxis der Regelung des Aufenthaltsrechts von gewaltbetroffenen ausländischen Personen (PDF, 1 MB, 13.07.2020)
Jürg Guggisberg, Theres Egger, Tanja Guggenbühl, Margaux Goumaz, Severin Bischof (Büro BASS), Prof. Dr. Martina Caroni, Claudia Inglin (Universität Luzern). Bern, 22. Juni 2017
Ultima modifica 04.07.2018
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