Simonetta Sommaruga inaugura la targa commemorativa per gli esuli della Cecoslovacchia

La consigliera federale Simonetta Sommaruga ha inaugurato presso la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) una targa che commemora l’accoglienza prestata dalla Svizzera 50 anni fa a circa 12 000 persone fuggite dalla Cecoslovacchia dopo la repressione della Primavera di Praga. La targa commemorativa è un regalo della Repubblica ceca e della Repubblica slovacca ed esprime il ringraziamento delle persone che allora trovarono una nuova patria nel nostro Paese.

La consigliera federale Sommaruga ha ringraziato le Repubbliche ceca e slovacca per la targa commemorativa e i rappresentanti della diaspora ceca e slovacca per il contributo economico, culturale e sociale fornito allora dagli esuli cecoslovacchi giunti nel nostro Paese. «Senza di loro la Svizzera non sarebbe quella che è», ha sottolineato. Gli esuli cechi e slovacchi – ha proseguito Sommaruga – hanno dimostrato, per esempio, che i cittadini stranieri possono integrarsi bene e con profitto da entrambe le parti. Infine ha aggiunto che, in linea con la sua tradizione umanitaria, la Svizzera continuerà ad accogliere persone perseguitate e a rafforzare il proprio impegno nel settore dell’integrazione.

L’ambasciatrice della Repubblica slovacca, Andrea Elscheková Matisová, ha ringraziato il popolo svizzero e le sue autorità in nome del Governo slovacco per aver accolto generosamente le persone fuggite dalla Cecoslovacchia dopo la repressione della Primavera di Praga e offerto loro una nuova patria e nuove prospettive in libertà. Il sostegno della Svizzera rimane indimenticabile.

Irena Valentová, chargé d’affaires ad interim dell’ambasciata della Repubblica ceca, ha aggiunto che la Svizzera ha svolto un ruolo importante per i popoli ceco e slovacco non soltanto nel 1968 ma anche un secolo fa, al momento della creazione del loro Stato. La Svizzera fu allora uno dei primi Stati a riconoscerne l’esistenza. La solidarietà svizzera si è pure mostrata in occasione della Rivoluzione di velluto del 1989, quando il nostro Paese ha offerto alla Cecoslovacchia un sostegno morale, oltre a quello materiale e culturale. Se la Cecoslovacchia potuto ritornare tra le fila delle Nazioni europee libere è anche stato grazie a quegli aiuti.

Fuga dopo l’occupazione della Cecoslovacchia

Nell’agosto del 1968, circa mezzo milione di soldati dell’ex Unione Sovietica e di altri Stati dell’Europa dell’est varcò il confine dell’allora Cecoslovacchia e occupò, nel giro di poche ore, le principali istituzioni del Paese. Con l’occupazione sovietica e l’arresto di Alexander Dubček, l’allora segretario riformatore del partito comunista, insieme ad altri esponenti politici finiva la fase dell’apertura politica, la cosiddetta primavera di Praga. Di conseguenza, circa 300 000 persone lasciarono la Cecoslovacchia oppure non vi fecero più ritorno dall’estero. Fino al 1970, la Svizzera ne accolse circa 12 000 riconoscendo loro lo statuto di profughi.

Ultima modifica 18.12.2018

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