Le autorità di polizia, le guardie di confine e le autorità competenti in materia di migrazione hanno accesso a diversi sistemi d’informazione a livello europeo.
Il Sistema d’informazione Schengen (SIS) contiene segnalazioni di persone ricercate, scomparse oppure oggetto di un divieto di entrata, nonché di veicoli e oggetti ricercati. | |
Il Sistema d’informazione visti (VIS) contiene informazioni relative ai visti rilasciati dagli Stati Schengen. | |
L’Eurodac, ovvero la banca dati centrale delle impronte digitali dei richiedenti l’asilo e delle persone fermate per aver cercato di entrare illegalmente nello spazio Schengen. Vi è inoltre un sistema centralizzato che collega i sistemi di informazione sui casellari giudiziali degli Stati membri dell’UE, ovvero l’ECRIS-TCN. |
Il sistema di ingressi/uscite (EES), che permetterà agli Stati Schengen di sapere con esattezza dove e quando un cittadino di un Paese terzo entra o esce dallo spazio Schengen. | |
Il sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi (ETIAS), tramite il quale in futuro i cittadini di Paesi terzi esentati dall’obbligo del visto potranno chiedere l’autorizzazione ai viaggi prima di entrare nello spazio Schengen. |
Nei prossimi anni si aggiungeranno altri sistemi a quelli già esistenti.
Attualmente questi sistemi non sono collegati tra loro. Occorre infatti consultarli separatamente. In futuro una soluzione informatica, ovvero l’interoperabilità, garantirà la comunicazione tra questi sistemi.
Disporre di tutte le informazioni essenziali effettuando un’unica consultazione: è questo l’obiettivo perseguito dall’interoperabilità, che mira a permettere alle autorità di polizia, alle guardie di confine e alle autorità competenti in materia di migrazione di avere le informazioni giuste al momento giusto. In tal modo le autorità potranno avere una panoramica più completa della persona controllata. Saranno in grado di individuare in maniera più efficace le persone che rappresentano una minaccia per la sicurezza o che stanno nascondendo la propria vera identità.
Non vi sarà alcuna modifica dei diritti di accesso ai sistemi d’informazione. Tuttavia, l’interoperabilità permetterà comunque di rafforzare concretamente la sicurezza grazie a controlli più efficaci alle frontiere e durante i controlli di polizia. L’interoperabilità contribuirà così a contrastare il terrorismo e la criminalità nonché a prevenire e lottare contro la migrazione illegale.
Alexandre B. soggiorna in Svizzera. Commette diversi reati in più Cantoni. Nel suo casellario giudiziale figura il traffico di stupefacenti. Alexandre B. è allontanato nel suo Paese d’origine, ovvero la Nigeria. La Svizzera segnala la persona in questione nel Sistema d’informazione Schengen (SIS) ai fini di un divieto d’entrata.
Alcune settimane dopo, un individuo di nome Robert T. presenta domanda di visto presso l’ambasciata finlandese in Nigeria. La sua identità e le sue impronte digitali sono introdotte nel Sistema d’informazione visti (VIS). Sembra che sia tutto in ordine! Robert T. entra in Finlandia con un visto Schengen valido. In seguito potrà circolare liberamente nello spazio Schengen.
Robert T. e Alexandre B.? Si tratta della stessa persona! Oggi, riesce a intrufolarsi tra le maglie del sistema di sicurezza servendosi di un’identità falsa perché i sistemi d’informazione non comunicano.
In futuro, grazie all’interoperabilità sarà possibile consultare da un’unica piattaforma tutti i sistemi d’informazione interessati (SIS, VIS, Eurodac, ETIAS, EES, ECRIS-TCN ecc.). Tutti i sistemi comunicheranno tra loro. Le autorità di polizia, le guardie di confine e le autorità competenti in materia di migrazione potranno consultare direttamente l’informazione desiderata in funzione dei rispettivi diritti di accesso o potranno essere avvisate in merito a un hit presente in un sistema. Ciò consentirà loro di richiedere l’informazione in questione direttamente presso l’autorità competente.
Quando il funzionario dell’ambasciata della Finlandia introdurrà nel VIS le informazioni relative all’identità di Robert T. e le sue impronte digitali, grazie all’interoperabilità avrà la possibilità di confrontare queste ultime con le impronte registrate in tutti gli altri sistemi. Robert T. sarà dunque smascherato! Il visto Schengen non sarà rilasciato e Robert T. non potrà entrare nello spazio Schengen.
Oggi, un criminale segnalato dalla Svizzera nel Sistema d’informazione Schengen ai fini di un divieto di entrata e allontanato nel suo Paese può tranquillamente tornare nello spazio Schengen. Come? Presentando domanda di visto servendosi di un’identità falsa, presso l’ambasciata di un altro Paese. Le sue impronte digitali, introdotte nel VIS, non sono confrontate con quelle registrate nel SIS. In futuro, grazie all’interoperabilità, sarà possibile consultare da un portale comune (l’«European Search Portal») tutti i sistemi d’informazione simultaneamente, inclusi il SIS e il VIS.
I dati biometrici della persona oggetto del controllo saranno confrontati immediatamente con quelli contenuti in altri sistemi d’informazione. In tal modo sarà possibile smascherare un individuo registrato in diversi sistemi sotto falsa identità o con identità multiple. Il criminale in questione sarà così individuato.
L’interoperabilità permetterà di rafforzare concretamente la sicurezza grazie a controlli più efficaci alle frontiere e durante i controlli di polizia. Essa contribuirà in tal modo a contrastare il terrorismo e la criminalità nonché a prevenire e lottare contro la migrazione illegale.
Ultima modifica 17.09.2024