Lotta al terrorismo: nuove misure di polizia per contrastare le persone potenzialmente pericolose

Berna, 08.12.2017 - La polizia deve poter disporre di maggiori strumenti per contrastare le cosiddette persone potenzialmente pericolose al di fuori di un procedimento penale. Nella seduta dell'8 dicembre 2017 il Consiglio federale ha posto in consultazione il relativo avamprogetto di legge. Si tratta del terzo e ultimo dei tre grandi progetti, previsti per quest'anno, con cui s'intende attuare la Strategia della Svizzera per la lotta al terrorismo. Esso si aggiunge infatti all'avamprogetto concernente l'inasprimento del diritto penale, che ha ricevuto riscontri positivi in sede di consultazione, e al Piano d'azione nazionale per prevenire e combattere la radicalizzazione e l'estremismo violento, che nel frattempo è stato approvato all'unanimità da Cantoni, città, Comuni e Confederazione.

Il Consiglio federale ha inoltre posto in consultazione un avamprogetto di legge teso a limitare l'accesso a sostanze chimiche che possono essere utilizzate facilmente per scopi terroristici e sono suscettibili di arrecare grossi danni. Si tratta nello specifico dei cosiddetti precursori che possono essere impiegati per la preparazione di sostanze esplodenti e sono contenuti ad esempio nei fertilizzanti, in prodotti per la pulizia delle piscine o nei diserbanti. La regolamentazione proposta contempla misure pragmatiche che sono state discusse con i settori interessati. L'avamprogetto di legge è destinato ai privati e non si applica invece agli utilizzatori professionali e agli agricoltori. Per quanto concerne queste ultime due categorie, il Consiglio federale punta su una loro autoregolamentazione e sensibilizzazione al fine di contrastare eventuali usi abusivi dei precursori di sostanze esplodenti. Per entrambi i progetti di legge la consultazione terminerà a fine marzo 2018.

Nuove misure ...

La nuova legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo (PMT) integra il Piano d'azione nazionale, laddove le misure di prevenzione adottate nel quadro di quest'ultimo non risultino sufficienti, in particolare nella fase iniziale della radicalizzazione e dopo l'esecuzione della pena. Le nuove misure possono essere adottate quando si presume che una persona rappresenti una minaccia, ma gli indizi non sono sufficienti per giustificare l'apertura di un procedimento penale.

L'avamprogetto posto in consultazione prevede misure di polizia amministrativa quali l'obbligo di presentarsi regolarmente presso un posto di polizia o un'altra autorità, il divieto di lasciare il Paese e il conseguente sequestro del passaporto o della carta d'identità, il divieto di avere contatti e il cosiddetto divieto di lasciare e di accedere ad aree determinate. Quest'ultimo divieto significa che a una persona viene vietato l'accesso a un'area determinata oppure che non è autorizzata a lasciare l'area in questione.

... che prevedono, come ultima ratio, anche il divieto di lasciare un immobile

È prevista inoltre la possibilità di pronunciare un divieto di lasciare un immobile. Questa misura può essere adottata nei confronti di persone particolarmente pericolose soltanto come ultima ratio, laddove altre misure non abbiano sortito gli effetti sperati. Questa misura, oltre all'autorizzazione dell'Ufficio federale di polizia (fedpol), necessita anche dell'approvazione di un'autorità giudiziaria.

Queste nuove misure sono completate da altre misure di controllo e di esecuzione quali la localizzazione tramite telefonia mobile o l'impiego di apparecchi tecnici di localizzazione quali le cavigliere elettroniche. Esse trovano applicazione soltanto nel caso in cui le altre misure preventive risultino inefficaci. Questo dispositivo di misure è concepito infatti come un meccanismo a cascata: quando una misura più lieve risulta insufficiente, si passa a una misura più incisiva. Le misure sono inoltre limitate nel tempo e le relative decisioni possono essere impugnate dinanzi al giudice se la persona interessata non è d'accordo.

L'avamprogetto introduce infine un nuovo motivo di carcerazione in vista dell'espulsione di stranieri radicalizzati. Chiunque minacci la sicurezza interna o esterna della Svizzera può essere ora incarcerato per poter garantire l'esecuzione dell'espulsione.

Miglioramento dello scambio d'informazioni

L'avamprogetto intende migliorare anche lo scambio d'informazioni tra il Corpo delle guardie di confine, le autorità doganali, la polizia dei trasporti delle FFS, la Segreteria di Stato della migrazione, il Servizio delle attività informative della Confederazione e fedpol, a cui compete ordinare le nuove misure di polizia. Contiene inoltre anche una disposizione che consente a fedpol e ai Cantoni di raccogliere e scambiare informazioni utili per il trattamento dei casi. In questo modo viene dato seguito a una delle raccomandazioni del Piano d'azione nazionale, che è stato presentato il 4 dicembre 2017.

La nuova legge concede inoltre a fedpol maggiori strumenti per raccogliere informazioni. La lotta al terrorismo si configura infatti anche come azione di contrasto contro le organizzazioni criminali. Queste organizzazioni, comprese quelle di stampo terroristico, utilizzano oggi Internet e i media sociali per fare propaganda, reclutare nuovi seguaci, pianificare reati e impartire le pertinenti istruzioni per la loro commissione, nonché per comunicare. Come avviene già oggi nell'ambito della pornografia infantile, per comprendere meglio le reti criminali e il loro modus operandi fedpol deve poter utilizzare i necessari strumenti specifici di indagine, anche al di fuori del procedimento penale. Deve pertanto avere la possibilità di condurre indagini in incognito su Internet e nei media sociali, in quanto si tratta dei canali di comunicazione privilegiati delle organizzazioni criminali. Queste misure sono chiaramente disciplinate nell'avamprogetto posto in consultazione.


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Comunicazione e media fedpol, T +41 58 463 13 10



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Ultima modifica 06.02.2024

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