Iniziativa per la limitazione – Il Consiglio federale non vuole denunciare la libera circolazione

Risultati ufficiali


  • Partecipazione: 59,49 %
  • Totale: 3 222 344
  • Sì: 1 233 995 (38,3 %)
  • No: 1 988 349 (61,7 %)

Risultati in dettaglio

Conferenza stampa del 27 settembre 2020


Sotto trovate le informazioni sull'iniziativa per la limitazione che il DFGP aveva messo in rete prima della votazione del 27 settembre 2020.

Video

Dichiarazione per la TV

La Consigliera federale Karin Keller-Sutter

Video esplicativo

 

22 giugno 2020

Conferenza stampa del 22 giugno 2020

22.06.2020

Iniziativa di limitazione - Conferenza stampa del Consigliere federale Keller-Sutter

Conferenza stampa; Consigliera federale Karin Keller-Sutter - vale il testo parlato

11 febbraio 2020

Conferenza stampa del 11 febbraio 2020

7 giugno 2019

Conferenza stampa de 7 giugno 2019

L’iniziativa popolare "Per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)" chiede la fine della libera circolazione delle persone con l’UE. Mette quindi a repentaglio la via bilaterale della Svizzera. Senza l’accordo sulla libera circolazione delle persone e gli accordi bilaterali ad esso collegati le imprese svizzere perdono l’accesso diretto al loro principale mercato e questo in un momento in cui l’economia ha bisogno di prospettive per uscire dalla crisi dovuta al coronavirus. L’accettazione dell’iniziativa avrebbe conseguenze gravi per la Svizzera, per i posti di lavoro e per la prosperità del nostro Paese. Pertanto il Consiglio federale e il Parlamento respingono l’iniziativa.

A rischio la via bilaterale

L’iniziativa per la limitazione vuole de facto la denuncia dell’accordo sulla libera circolazione con l’UE e mette di conseguenza a repentaglio la consolidata via bilaterale. A causa della "clausola ghigliottina" verrebbero infatti a cadere anche gli altri sei accordi dei Bilaterali I. Anche altri accordi politicamente connessi con i Bilaterali potrebbero successivamente essere abrogati, ad esempio gli accordi di associazione a Schengen e Dublino, di importanza fondamentale per la sicurezza e il settore dell’asilo del nostro Paese.

Via autonoma della Svizzera

La Svizzera segue una via autonoma in Europa: ha scelto di non essere né membro dell’UE né dello Spazio economico europeo (SEE), optando invece per accordi bilaterali. È riuscita a concludere accordi bilaterali (Bilaterali I) con l’UE calibrati sulle proprie esigenze. La via bilaterale garantisce relazioni buone e stabili con l’UE e tutela i nostri interessi nazionali.

Accordi bilaterali: positivi per la Svizzera

Grazie agli accordi bilaterali con l’UE le imprese svizzere, in particolare le PMI, hanno un accesso diretto al loro principale mercato. Senza questo accesso sarebbero meno competitive. Gli investimenti nella piazza economica svizzera diminuirebbero e la produzione verrebbe vieppiù trasferita all’estero. Il commercio con l’UE risulterebbe più difficile e i prezzi in Svizzera aumenterebbero.

Mancanza di manodopera

Da molti anni le nostre imprese non trovano sufficiente manodopera in Svizzera. L’ALC è tanto più importante perché la percentuale di pensionati aumenterà costantemente nei prossimi anni. L’ALC permette alle imprese di continuare ad assumere, oltre ai lavoratori residenti in Svizzera, anche gli specialisti necessari provenienti dall’UE.

Il Consiglio federale vuole però che l’immigrazione si limiti allo stretto necessario. Ecco perché punta sui lavoratori residenti in Svizzera, ad esempio sostenendo i lavoratori più anziani. L’obbligo di annunciare i posti di lavoro vacanti favorisce i residenti che cercano lavoro. Inoltre, i salari e la competitività del commercio svizzero sono tutelate dalle misure accompagnatorie.

L’iniziativa non risolve alcun problema

La nostra società sta cambiando: il pendolarismo è in costante aumento, come pure le superfici abitative e il consumo di energia pro capite; la globalizzazione e la digitalizzazione implicano forti cambiamenti nel mondo del lavoro. La Svizzera è stata colpita duramente dalla crisi del coronavirus. Ora abbiamo bisogno di certezza del diritto e prospettive economiche. L’iniziativa non risolve alcun problema, anzi causa ulteriori difficoltà alla Svizzera.

Cronologia

  • 22.06.2020: conferena stampa con le parti sociali sulla votazione popolare del 27 settembre 2020 (comunicato stampa, video)
  • 29.04.2020: il Consiglio federale stabilisce la nuova data per la votazione sull’iniziativa per la limitazione, fissandola al 27 settembre 2020. (comunicato stampa)
  • 18.03.2020: Coronavirus: la votazione popolare del 17 maggio 2020 non avrà luogo (comunicato)
  • 11.02.2020: conferenza stampa del Consiglio federale sulla votazione del 17 maggio 2020 (comunicato, video)
  • 15.01.2020: Il Consiglio federale fissa il 17 maggio 2020 come data di voto per l'iniziativa per la limitazione (comunicato)
  • 20.12.2019: voti finali. Il Consiglio degli Stati respinge con 37 voti contro 5 e 2 astensioni (Verbale del voto) l’iniziativa sulla limitazione senza opporle un controprogetto, il Consiglio nazionale la respinge con 142 voti contro 53 e 2 astensioni. (Verbale del voto)
  • 09.12.2019: trattamento in Consiglio degli Stati (Bollettino ufficiale)
  • 25.09.2019: trattamento in Consiglio nazionale (Bollettino ufficiale)
  • 07.06.2019: messaggio: il Consiglio federale dice no all’iniziativa (comunicato, video)
  • 30.11.2018: decisione di principio: il Consiglio federale respinge l’iniziativa popolare "Per un’immigrazione moderata (iniziativa per la limitazione)" senza controprogetto (comunicato, video)
  • 31.08.2018: inoltro dell’iniziativa popolare "Per un’immigrazione moderata (Iniziativa per la limitazione)"
  • 29.04.2020: il Consiglio federale stabilisce la nuova data per la votazione sull’iniziativa per la limitazione, fissandola al 27 settembre 2020. (comunicato stampa) 

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Ultima modifica 27.09.2020

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