Soccorso d’emergenza nel settore dell’asilo: meno beneficiari e costi al ribasso

Lo scorso anno meno richiedenti l’asilo respinti hanno beneficiato in Svizzera di prestazioni del soccorso d’emergenza sotto forma di alloggio, cibo, vestiti e cure mediche di base rispetto agli anni precedenti. Anche i costi sono diminuiti. La Segreteria di Stato della migrazione esamina regolarmente l’evoluzione delle spese per il soccorso d’emergenza in collaborazione con la Conferenza dei direttori dei dipartimenti cantonali di giustizia e polizia (CDDGP) e con la Conferenza dei direttori cantonali delle opere sociali (CDOS).

I richiedenti l’asilo respinti devono lasciare la Svizzera. Se non ottemperano a tale obbligo, anziché l’aiuto sociale il Cantone competente concede loro un semplice soccorso d’emergenza (blocco dell’aiuto sociale) conformemente all’articolo 12 della Costituzione federale. Nel 2018, 7846 persone hanno beneficiato del soccorso d’emergenza, ossia l’8 per cento in meno rispetto all’anno precedente. Il 35 per cento proveniva da Eritrea, Etiopia, Algeria, Georgia e Iraq. Le frequenti difficoltà riscontrate nell’eseguire gli allontanamenti in questi Stati si ripercuotono anche sulla durata di fruizione del soccorso d’emergenza. Nel 2018 la durata di fruizione media per persona è aumentata di 8 giorni per attestarsi a 145 giorni.

Alla fine del 2018, il 55 per cento dei beneficiari erano beneficiari di lunga durata. Ciò significa che fruivano del soccorso d’emergenza da oltre un anno. Nel 2018 la quota di beneficiari di lunga durata è scesa del 5 per cento.

Minori costi

Nel 2018 il soccorso d’emergenza ha generato costi complessivi pari a 63 milioni di franchi. Si tratta di mezzo milione in meno rispetto all’anno precedente, il che equivale a un calo dello 0,8 per cento. Questo calo va ricondotto in primo luogo al minor numero di beneficiari del soccorso d’emergenza. I costi giornalieri medi sono rimasti invariati a quota 52 franchi.

Dall’introduzione del blocco dell’aiuto sociale, nel 2008, la Confederazione versa ai Cantoni un importo forfettario unico per il soccorso d’emergenza pari a una media di 6073 franchi per ogni decisione di non entrata nel merito o decisione d’asilo negativa con termine di partenza passata in giudicato. Nel 2018 le indennità versate dalla Confederazione sono diminuite del 9 per cento, attestandosi a 48 milioni di franchi.

La velocizzazione delle procedure richiede un adeguamento degli importi forfettari per il soccorso d’emergenza

Dal 1° marzo 2019, in tutta la Svizzera le domande d’asilo sono trattate secondo una procedura celere. In questo contesto, la Confederazione e i Cantoni hanno convenuto importi forfettari per il soccorso d’emergenza che variano in funzione della tipologia di procedura (celere, ampliata o Dublino). In virtù dell’ordinanza sull’asilo afferente, anche in futuro la SEM verificherà, d’intesa con la CDDGP e la CDOS, se gli importi forfettari coprono le spese sostenute dai Cantoni per il soccorso d’emergenza. Nell’estate 2020 saranno comunicati i primi risultati per quanto riguarda le ripercussioni sul settore del soccorso d’emergenza.

Ultima modifica 06.08.2019

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