Dichiarazione per la TV

Votazione popolare del 3 marzo 2013

Dichiarazione per la TV della consigliera federale Simonetta Sommaruga

Cari concittadini,

negli ultimi giorni e settimane numerosi cittadini, per strada o al mercato, mi hanno rivolto la parola a proposito dell’iniziativa contro le retribuzioni abusive. Il fenomeno delle retribuzioni abusive ci preoccupa tutti e mi accorgo che la maggioranza non intende limitarsi a lanciare un segnale e chiede di più di una semplice votazione simbolica. Ma l’iniziativa contro le retribuzioni abusive è in grado di soddisfare queste aspettative? Devo dirlo francamente: no, l’iniziativa non è in grado di farlo.

Negli ultimi anni varie imprese hanno concesso ai loro alti dirigenti retribuzioni e indennità di partenza estremamente elevate – e a volte del tutto eccessive. E ciò spesso indipendentemente dal successo dell’impresa stessa. Il Consiglio federale comprende che questo abbia suscitato indignazione.

Il 3 marzo siamo ora chiamati a votare sull’iniziativa popolare «contro le retribuzioni abusive». L’iniziativa si occupa di un argomento legittimo. Crea tuttavia aspettative che non può soddisfare. Alcune sue richieste sono eccessive e, soprattutto, l’iniziativa aumenta in modo unilaterale il potere degli azionisti. Questi ultimi potranno ad esempio destituire ogni anno una parte del consiglio d’amministrazione o, nel caso estremo, tutti i suoi membri.

Questa elezione annuale obbligatoria favorisce le decisioni con impatto a breve termine, poiché non tutti gli azionisti hanno come obiettivo il bene dell’impresa a lungo termine. Infatti, spesso sono soprattutto interessati a ottenere un buon dividendo. Ed anche i membri del consiglio d’amministrazione tenderanno a prendere decisioni a breve termine, se devono lottare ogni anno per farsi rieleggere. Tutto ciò può destabilizzare un’impresa.

Inoltre l’iniziativa chiede che le casse pensioni siano tenute a partecipare all’assemblea generale e a votare nell’interesse degli assicurati. Ma quali sono gli interessi «degli assicurati»? Tali interessi possono divergere notevolmente a seconda della situazione personale, e quindi la richiesta dell’iniziativa è difficilmente attuabile. È infatti quasi impossibile individuare gli interessi «degli assicurati». L’obbligo di voto, punendo chi non lo osserva, non è praticabile.

Cari concittadini, anche il Consiglio federale e il Parlamento ritengono che sia necessario intervenire. Il Parlamento ha pertanto adottato un controprogetto indiretto che, rispetto all’iniziativa, rafforza i diritti degli azionisti soltanto in modo moderato. Garantisce in tal modo un equilibrio di forze tra il consiglio d’amministrazione, la direzione e gli azionisti. Inoltre il controprogetto porta a una maggiore trasparenza poiché le retribuzioni devono essere rese note.
Per questi motivi il Consiglio federale sostiene il controprogetto e respinge l’iniziativa. Il controprogetto non è posto in votazione. Sarà preso in considerazione se l’iniziativa è respinta.

Ultima modifica 19.02.2013

Inizio pagina